Nuovo Centro Pecci. L’arte in un’astronave

Dopo una grande inaugurazione svoltasi lo scorso 16 ottobre, il nuovo Centro Pecci per l’arte contemporanea è ripartito alla grande. Dopo quasi dieci anni di lavori, la prima struttura museale in Italia dedicata all’arte contemporanea, progettata nel 1998 dall’architetto Italo Gamberini e fortemente voluta dall’imprenditore Enrico Pecci in memoria del figlio Luigi, è stata ampliata e ristrutturata secondo un progetto firmato dall’architetto olandese Maurice Nio.  Seguendo un’architettura capace di “cogliere i nuovi flussi” (Sensing the waves), il museo è stato trasformato in uno spettacolare e avveniristico edificio a forma di navicella spaziale, che allarga lo spazio espositivo ad oltre 10 mila metri quadrati.

Oltre all’ampliamento, il nuovo Pecci ospita un archivio e una biblioteca specializzata con un patrimonio di oltre 50 mila volumi, un teatro all’aperto da mille posti, un cinema/ auditorium da 140, uno spazio performativo da 400, un bookshop, un pub/bistrot e un ristorante, oltre a laboratori e varie sale d’incontro. Il museo vanta una collezione di 1.145 opere appartenenti a 190 artisti italiani e 117 stranieri, tra i quali alcuni nomi di livello internazionale come Anish Kapoor, Jan Fabre, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, e italiani come Mario Merz e Michelangelo Pistoletto.

Il Centro Pecci si presenta oggi come un punto di riferimento nazionale e internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei: cinema, musica, perfoming arts, architettura, design, moda e letteratura.  Ma il vero valore aggiunto del nuovo Centro Pecci sembra essere quello di voler avvicinare il più possibile l’arte alla società, trasformansdosi in un luogo particolarmente attivo con il prolungamento dell’apertura alla sera, quando alle mostre si affiancano performance, concerti e proiezioni, ma anche conferenze, laboratori e corsi per adulti.

Per info su mostre in corso consultare il sito

www.centropecci.it

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Redazione

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